- Marketing Sensibilizzazione
- Lug 11
- 2 mins read
Un gesto, il gesto: SGAD è anche solidarietà.
SGAD è anche un gesto. Un gesto di solidarietà verso chi è meno fortunato di noi. E se ci si unisce, possiamo farlo tutti insieme. Ognuno nel proprio piccolo può aiutare a cambiare le cose.
Il mattino si era svegliato con la tempesta di notizie che come sempre inondavano la vita.
Sportivi capricciosi i cui gesti tecnici venivano appannati da parole di polemica, politici d’assalto pronti ad andare anche contro di sé per calcolo di consensi, opportunità e potere, numeri che dicevano di economie ricche in risalita e di tecnologie nuove per stuzzicare l’uomo a volare su Marte.
Il ronzio del telefono, che vibrava ritmicamente a ricordare gli appuntamenti della giornata, si mischiava ai raggi di sole che filtravano fendendo la polvere dell’aria della stanza. Bisognava far partire quel giorno appena iniziato.
Rincorrere ancora una volta gli impegni, le persone, le cose per riappropriarsi di se stessi solo la sera, quando la frenesia avrebbe lasciato il posto alla serenità del tramonto.
Gesti uguali, tutti i giorni in copia conforme, a sorvolare l’essenza della vita, ma non a gustarla, ad affiancarla solo per un attimo nella sala d’attesa del gesto successivo. E quel telefono che vibrava lo rendeva complice di un’assenza e protagonista di un rassegnato gesto di obbedienza.
Sapeva che estrarre dalla borsa il compagno di sempre gli avrebbe dato la sicurezza di cui aveva bisogno per sopravvivere a quei gesti vuoti di valore.
Ma quel telefono vibrava e non gli dava pace.
Gli avevano raccontato giorni prima che lo scrigno tecnologico che teneva in tasca e lo teneva appeso al mondo, aveva bisogno di COLTAN, un minerale estratto dalle miniere del Congo.
Veniva estratto con le sole mani da donne e bambini, pagati meno di 2 dollari al giorno, per essere utilizzato in elettronica e ottimizzare il consumo energetico dei chip e allungare la vita delle batterie.
Migliorava la sua vita, gli dava la possibilità di restare connesso e appeso al mondo, ma a che prezzo per l’ingordigia di pochi e il vezzo inconsapevole di molti?
Non vibrava più il telefono, aveva ceduto ai suoi pensieri pesanti e inattesi.
Scegliere di non estrarlo dalla borsa quel giorno, per una volta, era stato un gesto di solidarietà, tenero e angosciato, verso quei piccoli condannati a grattare la terra.
Avrebbe continuato a fare uso della tecnologia, ma avrebbe dato valore al gesto con una consapevolezza nuova nel riutilizzo e nella riparazione per dare una possibilità di riscatto e di vita.
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