- Sensibilizzazione
- Set 28
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Quando i sogni diventano realtà: il prezioso aiuto di Missione Kenya in Africa
« Dieci anni fa, un viaggio missionario in Kenya diede una svolta radicale alla vita di molte persone, a partire dalla mia ».
Inizia così a raccontare la sua storia Rocco, presidente di Missione Kenya, un’associazione no profit che da diversi anni si occupa di adozioni a distanza e progetti umanitari. Ma inizia così anche la storia dell’associazione, nata dal desiderio di fare del bene dove, troppe volte, la dignità umana viene calpestata, dimenticata, o peggio ignorata.
Sollecitato da Tindaro Smeraldi, pastore del Centro Cristiano Evangelico di Messina, da sempre impegnato nell’aiuto a persone bisognose in Italia e con il quale Rocco aveva condiviso il viaggio, il desiderio diventa concreto a Kasue, un villaggio molto povero a 150 km da Nairobi.
In quella terra lontana la mancanza d’acqua si univa alla precarietà della vita in capanne senza energia elettrica, famiglie con poche risorse, necessarie solo al sostentamento minimo che non permettevano ai bambini di poter andare a scuola.
Bisognava iniziare dall’acqua!
Sarebbe stato il primo passo per rendere migliore la vita di quella gente.
I due anni successivi hanno segnato le tappe per raggiungere il primo obiettivo, l’acquisto di un terreno proprio a Kasue, attraverso il lavoro di sensibilizzazione e di raccolta di denaro che Missione Kenya ha effettuato con i donatori in Italia.
Il progetto era così partito, spazzando via ogni dubbio.
Rocco lo racconta con un entusiasmo che contamina e coinvolge.
Ricorda l’aiuto delle persone di Kasue che si sono messe a disposizione per la costruzione del pozzo e ricorda la prima acqua potabile pompata in superficie:
« È stato bellissimo, non si può spiegare l’emozione di quando fu trovata l’acqua! Un passo fondamentale, perchè attraverso l’acqua porti la vita. Prima i bambini andavano a cercare l’acqua per riempire vecchi secchi, non sempre la trovavano e spesso non era potabile. Grazie a questo pozzo è stato anche possibile iniziare a coltivare ortaggi e frutta ».
Rocco sorride soddisfatto dicendo: « Abbiamo contribuito concretamente a migliorare un pochino la vita di queste persone ed è sicuramente la ricompensa più grande che si possa ricevere ».
Kasue oggi è chiamato anche “Oasi della speranza” e i suoi abitanti possono guardare al domani con più serenità, assieme alla certezza che il progetto continua: Missione Kenya sta già pensando a come poter imbottigliare l’acqua, così da renderne agevole il consumo e il trasporto.
Rocco incalza, è un “fiume in piena”: racconta della costruzione di un ambulatorio medico per fornire assistenza sanitaria, altro progetto portato a termine da Missione Kenya, altra scommessa vinta attraverso la solidarietà.
Solidarietà che ha mosso medici volontari dall’Italia fino a Kasue, in quell’ambulatorio dove oggi si spendono per i bambini, annodando un filo invisibile tra il nostro mondo e quel mondo in cui la salute non è ancora un diritto per tutti, in special modo per i più piccoli.
E poi racconta dell’orfanotrofio, Missione Kenya si è fatta carico della sua realizzazione.
Nei paesi vicini altre strutture sovraffollate raccoglievano i bambini abbandonati in condizioni igieniche e psicologiche molto difficili, mancava un luogo dove dare dignità alle loro vite e sostegno adatto alle loro necessità.
Oggi ospita ventisette bambini, ventisette storie diverse da curare, per ridare il sorriso a chi lo ha smarrito, assieme a storie di genitori intrise del dolore dell’abbandono.
« Una volta hanno bussato alla porta – racconta Rocco con la voce emozionata – abbiamo aperto e trovato tre bambini con una lettera in mano: i genitori chiedevano di prendersi cura di loro perchè non potevano farli crescere e dare loro un futuro » .
L’abbandono sollecita l’animo all’accoglienza e Missione Kenya ha scelto anche la solidarietà nell’impegno delle adozioni a distanza.
Inizialmente con i bambini che più avevano bisogno, ora sono 150 che, con l’aiuto di donatori lontani, possono frequentare la scuola, ricevere il materiale scolastico, un’assistenza sanitaria e in alcuni casi sostegno alle loro famiglie.
Kasue guarda ad un futuro in cui i bambini potranno godere anche di un centro sportivo e i più grandi di una scuola professionale e Missione Kenya, lo ha confermato Rocco, ha già iniziato a progettarne la realizzazione.
E la piattaforma SGAD in tutto questo è arrivata a dare valore aggiunto alla gestione dell’associazione.
« Sembra un ricordo ormai lontano – dice Rocco accennando un sorriso – quando la comunicazione veniva effettuata con Whatsapp, le scheda dei bambini adottati erano compilate in Word e tutto doveva essere gestito con documenti cartacei, plichi di carta che affiancavano le foto dei bambini. Serviva un supporto che permettesse di avere ordine e che desse un riscontro immediato e SGAD ha fatto la differenza! ».
Missione Kenya aveva la necessità di uno strumento che consentisse l’associazione del genitore (sponsor) al bambino da adottare, conoscere l’esatta situazione delle donazioni, dei progetti in corso, del loro avanzamento e di una gestione amministrativa chiara, semplice ed efficace.
SGAD ha contribuito a raggiungere questi obiettivi aggiungendo anche la storia dei traguardi scolastici e di vita raggiunti dai bambini adottati e rendendo immediata la comunicazione con lo staff di Missione Kenya presente in Africa.
« Con i ragazzi di SGAD c’è stato sin da subito un bellissimo rapporto » Rocco lo dice senza piaggeria, lui, uomo concreto come concreti sono i progetti di Missione Kenya in Africa, è abituato ad essere schietto e diretto.
« SGAD mi era stato presentato come un work in progress, una piattaforma da implementare, da far crescere sulle esigenze delle associazioni e da migliorare, ma dovevamo farlo insieme e serviva anche il mio aiuto. Un po’ come funziona la nostra associazione d’altronde: ogni giorno raggiungiamo dei piccoli obiettivi, aiutiamo e rendiamo felici moltissimi bambini e questo per noi è il riconoscimento più grande ».
Rocco ringrazia e sul filo di quel grazie tradisce un’emozione che prende il largo: le sue parole, ma di più il suo impegno e quello di Missione Kenya, ti restano aggrappati al cuore.
Il tempo questa sera ha rallentato sull’ascolto di un racconto fatto di buoni esempi e concretezza. E noi di SGAD, ancora una volta, siamo stati testimoni di questa umanità che abbiamo incontrato.
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